La Via Micaelica il cammino dell’angelo o dell’arcangelo MiKaEl


A PIEDI DA ROMA A MONTE SANT’ANGELO (PARTE 1)

Via Micaelica da Roma a Monte Sant'Angelo partenzaComplicato spiegare cosa si prova quando si decide, o meglio, si sente, che è arrivato il momento di mettersi in Cammino …

Entrambe le volte che ho scelto di fare questa esperienza è stato perché ho sentito una “chiamata”, un insieme di avvenimenti apparentemente fortuiti e casuali, qualcosa di mistico, o semplicemente la mia anima che mi comunicava che era arrivata ad una fase cruciale e aveva bisogno di una svolta, di una chiave di volta che mi desse occhi nuovi per “leggere” la mia strada; perché, la fine di ogni cammino ha segnato l’inizio di qualcosa di nuovo, nella mia vita … Oserei dire che ogni cammino è stata la soglia, il punto di passaggio da una porta ad un’altra. Ogni cammino ha segnato un nuovo grado di coscienza, il livello successivo in cui avanzare, nella mia evoluzione come essere umano.

Dopo l’esperienza forte del Cammino di Santiago, il mio cammino spirituale continuava. Continuavo la mia ricerca personale della verità e di me stessa. Un giorno incontrai una donna che mi rivelò che in una vita precedente ero stata una guerriera dell’Arcangelo Michele. Presi atto di questo dandogli l’importanza dovuta e continuo la mia vita quotidiana. Fino a quando, mesi dopo, arriva un altro messaggio che non potevo ignorare: la mia amica Anna, amica con cui condividevo pratiche di meditazione Zen, prendendo un thè vicino al camino in un pomeriggio d’inverno mi dona un’immagine dell’Arcangelo Michele con il relativo atto di affidamento sul retro. E’ stato in quel momento che ho compreso che Michele mi stesse “chiamando” e che volesse comunicarmi qualcosa. L’Arcangelo Mikael stava attirando la mia attenzione. Era arrivato il momento di rimettermi in cammino lungo la Via Micaelica il cammino dell’angelo o dell’arcangelo Mikael da Roma a Monte Sant’Angelo.

Via Micaelica cammino dell'angelo cammino dell'arcangeloPoco tempo dopo prendo la decisione che il giorno del 30esimo anno avrei intrapreso questo cammino per capire cosa Michele avesse da dirmi. Ovviamente parto da sola, libera da qualsiasi condizionamento esterno, perché il cammino come lo intendo io è un cammino spirituale (attenzione: non religioso!) e la spiritualità è una cosa strettamente personale che ognuno vive a suo modo, un momento in cui ci si incontra con la parte più profonda di se stessi, e nel silenzio le si presta ascolto, attenzione.

Ho organizzato tutto per percorrere la Via Micaelica in meno di due settimane. Studiavo il percorso, sapevo che non avrei trovato una situazione simile a quella spagnola. Niente indicazioni, niente ostelli del pellegrino, niente doccia calda assicurata alla fine della giornata. Pochi soldi in tasca, un gps per non perdersi, una tenda nello zaino, un sacco a pelo: ero pronta a tutto!

Ero consapevole dei rischi a cui andavo incontro … ma non avevo paura!

La mattina del 15 Febbraio ero di fronte alla cupola di San Pietro a Roma, con il colonnato del Bernini che mi abbracciava prima di cominciare un viaggio verso l’ignoto …

cammino dell'arcangelo Michele MikaelMi avvio verso Castel Sant’Angelo, dove alzando lo sguardo verso l’alto ricevo la benedizione della spada del Principe che custodisce la Mole Adriana. Un tacito patto stretto tra me e Michele, tra la folla dei turisti, suggellato solo da uno sguardo. Avanzo nel caos cittadino della capitale, tra smog e visitatori, costeggiando il Colosseo ed i Fori Imperiali prima di immettermi attraverso la porta di San Sebastiano verso la lunghissima Via Appia Antica. Subito dopo la chiesetta del Domine Quo Vadis? e poco prima delle catacombe di San Callisto una piccola sorpresa da parte dell’Universo: tanti auguri! Era questo il messaggio che recitava una scritta a spray sul muro della via, il giorno del mio compleanno. In una splendida giornata di sole, dopo solo due ore dalla partenza, questa è la premessa … Come non sentirsi così parte del Tutto quando ti capitano questi piccoli miracoli?! Molto spesso accadono nella nostra quotidianità dei piccoli miracoli a cui, presi dal tran tran, non prestiamo attenzione. Tutto ci sembra piatto, ogni giorno uguale all’altro, mai una novità, mai qualcosa di nuovo… Eppure, camminando, nella lentezza dei propri passi e del proprio ritmo si impara proprio questo: a riconoscere dei piccoli miracoli che ci donano gioia e ci cambiano la giornata! L’elogio della lentezza è proprio questo: rallentare per imparare ad ascoltarsi, per cogliere i messaggi a cui normalmente siamo ciechi, a cui distrattamente non prestiamo attenzione.

Via Francigena da Roma a Monte Sant'AngeloCon la difficoltà muscolare del primo giorno giungo a Castel Gandolfo, dove ad attendermi è la magnificenza del lago di Albano. Sono le 16, la giornata è calda, non so dove andare a dormire, non sono ancora stanca: continuo! Prende forma l’idea di arrivare fino al lago di Nemi, un posto che molti mi avevano descritto come magico, e di dormire in tenda lì, proprio lungo le rive del lago. Così è stato! Era già buio pesto quando con la sola illuminazione della frontale giungo sotto al lago, in uno spiazzo che mi ispirava. Si sentiva il lento fluire dell’acqua, la vista era quasi pari a zero. Poso lo zaino e tiro fuori la tenda. Sento dei rumori, alzo lo sguardo e davanti a me 4 occhi luminescenti nell’oscurità. Erano due asinelli che probabilmente dimoravano in quella zona e volevano delle spiegazioni sulla mia invasione di campo. Senza esitazioni e con la calma di chi sa che le creature della natura sono sue alleate e non qualcosa da temere ho cercato di connettermi con lo spirito dei ciuchini e attraverso una forma di comunicazione mentale, ma che coinvolge l’essenza interiore ho detto loro che arrivavo lì in pace, di stare tranquilli perché volevo solo riposare poche ore e che la mattina dopo sarei ripartita.Via Micaelica cammino dell'angelo Mikael Ho finito di montare la tenda, loro sono andati via, forse per una consultazione familiare, poi sono ritornati. Io e il mio zaino eravamo già sottocoperta. Li sentivo che brucavano a due passi da me, poco dopo è sorta la luna, la luna piena di Febbraio 2014. Ed io ero lì, in quel momento unico, irripetibile, il giorno del mio compleanno, con la luna piena, accanto alle acque sacre del lago di Nemi, a poca distanza dal tempio della dea Diana con gli asinelli che brucavano intorno. Un momento magico in cui mi sono sentita a casa,  in armonia con il Creato, in pace. L’Assoluto abitava in me.

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