Un nuovo giorno sulla Via Micaelica da Roma a Monte Sant’Angelo. A piedi per 18 giorni lungo il cammino dell’angelo o dell’arcangelo Michele parte 4
E’ quasi l’alba e si sentono i campanacci dei cavalli che sono già in giro a pascolare. Decido di alzarmi anch’io. Smonto tutto, preparo lo zaino e mi avvio. Per la strada non incontro fontane, l’acqua che ho a disposizione scarseggia. Passo accanto alcune ville di periferia e nel giardino di una di esse vedo un uomo e gli chiedo gentilmente di riempirmi la borraccia e gli spiego che sto facendo un pellegrinaggio a piedi da Roma a Monte Sant’Angelo. Lui un po’ diffidente mi da l’acqua. Lo ringrazio e lo saluto. Riparto. Dopo un quarto d’ora me lo ritrovo accanto a me in macchina che mi offriva un passaggio per Terracina ma io lo ringrazio e rifiuto. Arrivo a Terracina e vado a timbrare la credenziale presso la magnificente cattedrale di S. Cesareo. La tappa di oggi dovrebbe finire qui, ma è solo mezzogiorno. Troppo presto per fermarsi. Decido di continuare fino al Monastero di San Magno, dove ho chiamato per chiedere ospitalità e la signora Adele mi è sembrata molto contenta e disponibile dell’arrivo di una pellegrina: che bello! Qualcuno è contento di ospitare i pellegrini. Qualcosa mi fa presagire che questa sarà una giornata speciale. Mi avvio verso la salita del monte Giove, vicino il Tempio di Giove Anxur. Percorro una carrareccia che mi apre il panorama sul Golfo di Gaeta. Il cielo è un po’ grigio ma lo spettacolo è unico. Arrivo vicino la casa di un pastore e chiedo indicazioni per andare verso Fondi. Lui mi dice che devo tornare indietro e che non ci sono strade di lì che portano a Fondi. Guardo il mio gps, lo ringrazio e vado avanti. A lato della sua abitazione c’era un cancelletto che portava ad un sentiero nascosto nella macchia mediterranea che si inerpicava tra le rocce. Effettivamente il sentiero è forse indicato più per le capre che per le persone, ma io decido di percorrerlo. A un certo punto davanti a me mucche al pascolo e la grandiosità del Lago di Fondi.
Dopo un piccolo break in mezzo alla natura a mangiare un po’ di frutta secca per riprendere le energie devo lasciare la mulattiera e affrontare il noiosissimo e pericoloso asfalto della Via Appia Nuova dove auto, pullman e camion ti sfrecciano a lato. Dopo quasi un’ora prendo una più tranquilla strada secondaria per dirigermi verso il monastero. Per strada un venditore ambulante di latticini. Mi fermo ad acquistare un fuscello di deliziosa ricotta di bufala che solo da queste parti ha un sapere così autentico. La consumo su un muretto poco più avanti. I passanti mi guardano un po’ allibiti, ma io non ci faccio caso. Cosa c’è di strano?!? Riprendo i miei passi, circondata da agrumeti a perdita d’occhio e un po’ affaticata arrivo al monastero di San Magno.
Varco il portone che immette nel giardino ben curato. Poso lo zaino, suono il citofono ma non c’è nessuno. Poco importa. Ne approfitto per perlustrare.
La chiesa arredata in modo insolito, essenziale, sobrio, minimalista, senza i soliti sfarzi e pomposità che solitamente si vedono nelle chiese tradizionali. Una chiesa nuova. Fatta di pietre che parlano, di legno modellato e dipinto con Amore, che racconta, che trasmette un messaggio. Ogni frase, ogni oggetto mi fa sentire di essere approdata a casa. Mi sento sempre più abbracciata, avvolta, inondata da questa sorgente di Vita. Eppure ad accogliermi non avevo trovato nessuno: nessun essere umano. Avevo trovato Dio.
Cullata da questo senso di pienezza mi distendo nel prato per ascoltare questa sensazione di gioia del cuore.
Una mezz’ora dopo arrivano gli altri ospiti della fraternità. Sono due suorine e un laico, felici della mia presenza. Condividiamo il momento della cena. Sento la preziosità della loro compagnia. Ridiamo e scherziamo. Mi sembra di conoscerli da tanto questi fratelli. Le persone pulite dentro le senti a pelle e ti senti così in armonia con loro che non importa quanto tempo ci starai insieme.
Per leggere il racconto della prima parte: La Via Micaelica parte1
Per leggere il diario della seconda parte: La Via Micaelica parte2
Per leggere il racconto della terza parte: La Via Micaelica parte3
Continua a leggere il racconto qui: La Via Micaelica parte5